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Bentornati a tutti, ho scelto di riaprire il blog con un post squisitamente tecnico…
Sapete come funziona l’AGPS? Credo sia interessante.

L’acronimo significa letteralmente “Assisted Global Positioning System": è un sistema, voluto qualche anno fa dal governo statunitense, che consente agli impianti di localizzazione di avvalersi anche della comunicazione terrestre per identificare i satelliti ed interpretarne le informazioni.
Il processo attraverso il quale un terminale può fornire la posizione geografica di derivazione GPS è fatto di numerosi e complicati passaggi, di cui sarebbe superfluo discutere ora. Quello che ci interessa è il concetto di “triangolazione": perché un device, come un palmare con ricevitore, possa fornire al sistema di navigazione, la posizione esatta, deve essere in grado di individuare almeno tre satelliti e da questi raccogliere fondamentali indicazioni. Indispensabile, fra queste, è la posizione degli stessi satelliti in orbita.
Quanto abbiamo appena detto si realizza in quel processo conosciuto come “fixing": il dispositivo raccoglie i dati, li elabora, e quando le informazioni sono sufficienti “fissa” i satelliti. Da questo momento in poi l’antenna sarà capace di guidarci lungo le strade e attraverso la loro rappresentazione su cartografia. Il fixing può avvenire in tempi più o meno rapidi, in funzione della visibilità del cielo e di ulteriori fattori condizionanti: più lontani saremo da ostacoli che si frappongono fra noi e i satelliti e più velocemente ed in modo affidabile questi saranno in grado di dialogare con il ricevitore. C’è di più: il satellite può trasmettere la propria posizione al terminale ogni trenta secondi, non in ogni istante. Se una qualsiasi causa interrompe lo scambio di dati, ad esempio il passaggio sotto un cavalcavia o l’avvicinarsi ad un alto edificio, il dispositivo dovrà attendere altri trenta secondi per riattivare il processo.
È qui che dovrebbe (più avanti vedremo perché usiamo il condizionale) intervenire l’AGPS. Per mezzo di connessione con il Web il ricevitore può preventivamente ottenere le informazioni relative alla posizione dei satelliti nell’orbita terrestre: poiché questi ultimi non sono “geostazionari", ma la loro traiettoria può variare in misura infinitesimale rispetto a quella prestabilita, i dati conservati nei piccoli file saranno validi per un periodo di tempo limitato (3/10 giorni) ed in funzione di una determinata area geografica. Ecco perché questi mini pacchetti informativi ricevuti via Internet vengono chiamati Efemeridi, come quella famiglia di piccoli insetti (molto simili alle zanzare, vedi la figura) che vivono pochi giorni o addirittura poche ore dopo il più duraturo stadio larvale.
Riassumiamo: l’antenna intercetta i satelliti, attende che da questi arrivino i dati (Efemeridi) relativi alla loro posizione, interpreta le informazioni, e li “fissa” in memoria facendo riferimento a loro per localizzare su terra il luogo in cui il ricevitore stesso si trova. L’AGPS si propone di saltare la fase intermedia del “fixing", per consentire l’avvio immediato del sistema di navigazione: i satelliti non avranno più segreti, il terminale non dovrà perdere tempo a cercarli.
Visto come delle piccole zanzare risolvono un grande problema? Pensateci quando in una notte estiva disturberanno il vostro sonno ronzando nelle vostre orecchie.
Per approfondire http://it.wikipedia.org/wiki/AGPS
That’s all falks… for now.